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FAVOLOSO FUTURO

 

 

INTRODUZIONE

 

Cosa significa FAVOLOSO ?

Normalmente viene inteso come eccezionale, superiore alle normali aspettative …

La mia visione di cose favolose è quella di una situazione da scoprire e da vivere.

Magari si tratta di temi problematici per i quali è fondamentale trovare una soluzione “favolosa”, forse dura ma tutta da scoprire e vivere, nel senso di renderla patrimonio creativo della nostra conoscenza.

È mia intenzione scrivere piccoli capitoli, nei quali intendo affrontare temi e problematiche, solo in parte percepite dagli abitanti del Pianeta Terra.

Salvo qualche negazionista è patrimonio comune degli abitanti del Pianeta Terra che le condizioni di abitabilità del nostro Pianeta stanno assumendo una evoluzione sempre più critica per mantenerne questa abitabilità nel tempo.

Il movimento dei Giovani sta dando forza alla esigenza di pretendere che gli adulti agiscano per fronteggiare gli effetti negativi indotti dai Cambiamenti Climatici!

I Cambiamenti Climatici sono certamente il problema più immediatamente critico per tutti noi.

 

Cominciamo quindi col delineare quale favoloso futuro possiamo disegnare per il Clima terrestre,  iniziando da quanto può essere fatto per mitigare gli effetti dei Cambiamenti Climatici. 

 

 


I - CAMBIAMENTI CLIMATICI
 

 

Parlerò solo genericamente dei Cambiamenti Climatici, vi sono vari libri sulla Storia del Clima per chi volesse approfondire.

Dagli studi effettuati sul Clima della Terra sappiamo che il clima ha attraversato situazioni molto diverse, ad esempio:

  • nell’epoca dei dinosauri, la temperatura terrestre era parecchio più elevata e le zolle terrestri che si trovavano ai Poli erano prive di ghiaccio ed erano utilizzate per il pascolo dai dinosauri stessi;
  • in altre epoche la Terra era talmente fredda da trasformarsi in una “palla di neve. 

Oggi abbiamo un rialzo significativo della temperatura per l’aumento dell’Effetto Serra indotto dall’attività umana e prima di tutto legato alla combustione delle riserve fossili (carbone, petrolio, gas naturale).

L’Effetto Serra è di per sé un fenomeno “naturale benefico”, se non ci fosse il Pianeta sarebbe inabitabile, alla temperatura di circa -18 °C. 

Mi sembra opportuno concentrare la nostra attenzione sulla situazione attuale: la rivoluzione industriale e la crescita della popolazione mondiale, hanno indotto alcune piccole oscillazioni della temperatura.

In particolare, fino agli anni ’70, la crescita della temperatura indotta dall’effetto serra è stata compensata da una fase di glaciazione collegata ai parametri astronomici (rotazione dell’asse terrestre, variazione dell’orbita attorno al Sole, ecc.).

Nel periodo 1980 – 2020 abbiamo avuto la prima palese manifestazione dell’effetto serra con l’aumento, sostanzialmente lineare, della temperatura media mondiale.

In 40 anni la temperatura è aumentata di 1 °C. Per i dati disponibili possiamo aspettarci che nei prossimi 40 anni si verifichi l’aumento di un altro °C, salvo ulteriori fenomeni fisico-climatici.

 

 

Temperature globali 1880-2018  

  Il grafico della NASA-GISS prende in considerazione la variazione della temperatura media annua negli anni dal 1880 al 2018 rispetto al valore base del 1880, assunto come riferimento. I punti rappresentano, rispetto al valore base,  il valore medio della temperatura ogni anno mentre la linea continua rappresenta, sempre per ogni anno, il valore della  temperatura media nell’arco dei cinque anni vicini   

 

Numerose sono state le Convenzioni a livello “quasi” mondiale per la difesa ecologica del Pianeta. Per quanto riguarda i Cambiamenti Climatici rimangono di riferimento il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi 2015. Anche per queste tematiche esiste un’ampia letteratura che illustra i successi e gli insuccessi

Entrando nel merito, si dovrebbe per il 2050 cessare di utilizzare i depositi energetici accumulatisi in miliardi di anni nella Terra (carbone, petrolio, gas naturale), per evitare ulteriore produzione di CO2. 

Penso che tale impegno sarà forse raggiunto solo dall’Europa.

Grandi consumatori, come gli Stati Uniti, hanno espresso esplicito rifiuto di aderire a questo Accordo.

Il proposito sarebbe giusto, ma lungo da raggiungere.

Sarebbe facilmente raggiungibile se vi fosse stata una adeguata transizione all’energia elettro nucleare, ma sono state sottovalutate le problematiche delle centrali nucleari sia in fase di esercizio che in fase di smaltimento delle scorie.

Ora si sta studiando con significativo impegno la possibilità di sviluppare centrali a fusione che, a differenza di quelle a fissione, sostanzialmente non presentano problemi di radiazione (sarebbe senz’altro un altro tema degno di costituire un’ulteriore tappa del nostro favoloso futuro).

Per il momento in Italia la fissione è stata abbandonata e si punta ad un mix di fonti green (fotovoltaico, vento, idroelettrico …).

Quali sono gli effetti dei Cambiamenti Climatici, oltre al progressivo incremento della temperatura (+ 1°C ogni 40 anni per il momento)?

I Cambiamenti Climatici tendono a manifestarsi attraverso delle Variazioni Meteorologiche, anche di pesanti entità.

 

 


II - VARIAZIONI METEREOLOGICHE IN ITALIA

 

Anche in Italia, come in ogni parte del Mondo, aumenta la frequenza e l’intensità massima degli eventi metereologici.

Le precipitazioni in molti casi si manifestano come bombe d’acqua, con i conseguenti danni a valle.

I venti possono raggiungere intensità insolite, ricordiamo tutti la violenza dei venti del 28 ottobre 2018, che in zona alpina hanno abbattuto molte migliaia di abeti.

 

Un aspetto specifico dell’Italia sono gli effetti dell’estensione verso nord dell’alta pressione sahariana, che induce:

  • forti temperature estive;
  • prolungati periodi di siccità estiva, soprattutto nelle regioni meridionali.

 

Infrastrutture per la compensazione della siccità

 

Vedremo successivamente come mitigare le alte temperature estive.

Possiamo invece prendere atto che il problema della siccità e delle violente precipitazioni era già stato affrontato dai colleghi Ingegneri idraulici della RSE (Ricerca Sistema Energetico), ditta di Milano di proprietà pubblica.

La RSE per incarico del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) ha sviluppato l’innovativo Progetto  che mi piace chiamare “Dorsale Appenninica delle Acque”.

 

Si tratta di una infrastruttura costituita da 60 laghi artificiali, tutti alla stessa quota, distribuiti dagli Appennini liguri agli Appennini calabresi, interconnessi con una galleria della lunghezza di 1.500 Km. Per comprendere la struttura e i benefici del Progetto suggerisco di scorrere la Presentazione predisposta, nell’ultima versione, da Antonella Frigerio di RSE. Il Progetto è consultabile presso il MISE, che ne è stato il committente.
Vai al documento

 

 

Il costo della realizzazione dell’infrastruttura proposta sarà compensato:

  • dai minori danni a valle in occasione di forti precipitazioni;
  • dall’aumento del PIL del Settore Agricolo, con la connessa maggiore occupazione in un settore qualificante del nostro Paese;
  • dalla maggiore disponibilità idrica potabile per le nostre città;
  • dalla produzione di energia idroelettrica in fase di scarico delle acque accumulate in quota.

 

Il principio sociale di questo grande Progetto è: l’acqua è un bene comune.

Oltre a questo aspetto sociale bisogna anche considerare che la raccolta e la ridistribuzione dell’acqua è fondamentale in fase di Cambiamenti Climatici, creando per l’Italia un ruolo guida da esportare nel resto del Mondo.

Le osservazioni arrivate si possono sintetizzare: favolosa infrastruttura, ma quanto costa?

Il costo dell’Infrastruttura Dorsale Appenninica delle Acque ha un costo stimato di 30 miliardi di euro, distribuiti nell’arco di 20 anni.

Vi saranno poi i costi locali per distribuire le acque sia a livello urbano che agricolo.

I costi saranno, come detto sopra, ampiamente compensati dai benefici ottenibili.

 

 

PER OTTENERE DEGLI INTERVENTI E’ INDISPENSABILE CREARE UNA FORTE PRESSIONE POPOLARE SU GOVERNO E FORZE POLITICHE. 


 

III - MITIGAZIONE DELLE TEMPERATURE ESTIVE

 

Le alte temperature estive sono sempre dovute all’estensione verso Nord dell’alta pressione sahariana, aggravata, in maniera sensibile, dall’effetto isola di calore estiva che nei contesti urbani italiani si manifesta con un incremento delle temperature urbane compreso tra +3°C e +5°C (per un breve periodo Milano ha raggiunto +8°C).

I valori possono apparire “limitati”, ma quando si sommano ad una temperatura ad esempio di 40°C, diventano fatali per la vita dei bambini e degli anziani, e in generale per la vivibilità delle nostre città. 

 

Cambio delle architetture edilizie

 

L’isola di calore estiva si genera come surriscaldamento dell’aria urbana conseguente al surriscaldamento delle superfici edilizie per effetto della “battuta” del Sole.

Se le pareti fossero ricoperte di verde (anche semplici rampicanti) e le coperture degli edifici fossero piane e ricoperte da giardini pensili, si otterrebbe una forte riduzione dell’isola di calore.

 

Una estesa presenza del Verde porterebbe anche ad una generale mitigazione delle temperature estive:

  • il Verde riflette la componente termica dell’irraggiamento solare (le foglie non vogliono essere “cotte” dal Sole);
  • La vapo-traspirazione delle foglie contribuisce, inoltre, a mantenere il Verde relativamente “fresco”.

 

Sembrano interventi semplici e logici che, tra l’altro assorbirebbero l’inquinamento urbano sia di origine veicolare che di origine riscaldamento, ma vari tentativi sono falliti.

 

Per chi vuole approfondire invito a leggere la proposta di legge n° 4445, presentata dal M5S durante il Governo Gentiloni, ricavata da una parte del Rapporto annuale presentato alle Camere dal Comitato per lo Sviluppo del Verde Urbano (art. 3 - L 10/2013).
Proposta legge 4445

 

 

 

Viste la difficoltà di un intervento, se pur limitato come previsto nella proposta di legge n° 4445, ho sviluppato la proposta di un Decreto Ministeriale per lo sviluppo di recinzioni e fronti-strada verdi per assorbire l’inquinamento veicolare, decreto che purtroppo è ancora fermo alla Segreteria Tecnica del Ministero.
Decreto MATTM

 

 

 

Ho trasformato questa proposta anche in una Delibera Comunale, che ancora non ha avuto alcun sviluppo.
Delibera Comune Roma

 

 

 

E’ NECESSARIO DIFFONDERE QUESTE CONOSCENZE PERCHE’ I CITTADINI POSSANO SOLLECITARE ED ESERCITARE PRESSIONI SUI LORO RAPPRESENTANTI POLITICI.

 

Architetture urbane

 

Un breve accenno alle architetture urbane.

Alcuni tecnici (architetti, agronomi, botanici …) propongono la realizzazione di una Corona Verde di tipo boschivo attorno alle grandi città.

Questa architettura, bella da vedere, risulterebbe negativa per le temperature urbane estive.

Il processo di irraggiamento del calore verso lo spazio sarebbe infatti piuttosto rapido, perché mentre lo Spazio si trova alla temperatura di     –270 °C, il terreno al tramonto ha la sua temperatura, ad esempio di +30°C, quindi la differenza di temperatura sarebbe di 300°C.

 

Se la Corona fosse boschiva questa differenza di temperatura esisterebbe non tra il terreno e lo Spazio ma tra la cima degli alberi e lo Spazio, e servirebbe un tempo lunghissimo prima che si rinfreschi l’aria attorno alla città.

Un giorno spiegavo questo fenomeno fisico, una ascoltatrice esclamò: “ecco perché le città austriache hanno delle notti caldissime”. Non conosco le città austriache, ma è probabile che in molte di queste città i boschi arrivino fino alle porte delle città.

Situazione ottima d’inverno, problematica d’estate.

Se la Corona Verde fosse invece costituita da coltivazioni orticole (o al massimo con alberature per la produzione di frutta), opportunamente irrigate, con l’acqua indispensabilmente raccolta a monte, appena tramontato il Sole la Corona Verde (orticola) diverrebbe rapidamente fresca per irraggiamento del calore accumulato nel suolo, durante il giorno, verso lo Spazio.

 

Puntiamo quindi alle Corone Orticole, senza serre d’estate (l’effetto sarebbe simile alla foresta), ma con le serre d’inverno, in maniera da assicurare anche, con continuità, verdure fresche per i cittadini.

 

A cosa servono le Città Metropolitane?

 

Potrebbero regolamentare le Corone Orticole, defiscalizzando le ditte che sviluppano correttamente la coltura orticola!

 

 

IV - SEQUESTRO DEL CARBONIO

 

Per lunghi periodi (almeno 2 secoli) abbiamo estratto il Carbonio dal sottosuolo e lo abbiamo bruciato producendo CO2

La CO2 si è accumulata prima nell’atmosfera e da questa è stata in parte assorbita dagli Oceani.

Questa situazione sta rapidamente peggiorando, come mostra il grafico seguente sulla CO2 presente nell’atmosfera. Questa alta dose di anidride carbonica è una importante componente dei gas che generano l’Effetto Serra (attualmente: + 1°C circa ogni 40 anni).

 Anidride carbonica atmosferica negli anni

 

  Le oscillazioni di concentrazione della CO2 dipendono principalmente dalle variazioni stagionali nella cattura dell’anidride carbonica per fotosintesi ambientale ma l’effetto medio complessivo, riportato dalla linea continua, è quello di un evidente aumento progressivo.  

 

La prima cosa che gli uomini debbono impegnarsi a fare consiste, evidentemente, nel cessare di estrarre carbonio dal sottosuolo della Terra.

La seconda azione deve consistere nel sequestrare il Carbonio presente nell’atmosfera, ossia intraprendere azioni non solo per ridurre o bloccare l’ulteriore produzione di CO2 ma per diminuirne la quantità presente in atmosfera.

 

Queste due azioni sono necessarie ma non saranno né semplici né veloci da eseguire.

Confidando in un Favoloso Futuro per il Sequestro del Carbonio speriamo in qualche innovativa e sicura tecnologia.

Per il momento vediamo come operare per il Sequestro del Carbonio con tecniche “naturali”.

 

 

 

Piano operativo per un progressivo Sequestro del Carbonio

 

Le azioni da intraprendere sono:

  1. favorire lo sviluppo di alberi (singoli, viali, foreste …)
  2. pianificare il taglio di questi alberi, sostituendoli progressivamente con giovani piante
  3. pianificare l’utilizzo del legno per le nuove edificazioni (il legno utilizzato come materiale da costruzione trattiene nella sua struttura il Carbonio assorbito per la fotosintesi mentre quello che si decompone o che viene bruciato non fa che restituire la CO2 all’ambiente)

 

Questa sequenza di azioni è necessaria per vari motivi pratici:

  1. quando un albero ha raggiunto la maturità, con la sua funzione vitale non sottrae più anidride carbonica dall’aria: tanta ne assorbe per fotosintesi dedicata allo sviluppo delle foglie, altrettanta se ne produce con la decomposizione delle foglie cadute per effetto stagionale
  2. l’edificazione con l’uso del legno (e anche con la paglia) ha raggiunto eccellenti livelli tecnici e di sicurezza e prevede secolari durate degli edifici (tempi molto più lunghi di quelli del cemento armato)
  3. possono essere fiscalmente favorite le trasformazioni dei tetti a falda (le tegole diventano pericolosi proiettili a fronte delle velocità crescenti dei venti), con sopraelevazione di un piano in legno ricoperto da un giardino pensile (aumento dei volumi senza occupazione di suolo)

 

Si tratta di un metodo di sequestro del Carbonio “molto naturale”, basato sulla fotosintesi, però saranno necessari tempi lunghi prima di bloccare la crescita dell’effetto serra.

Non ci possiamo illudere di risolvere il problema generatosi in secoli di combustione di carbonio fossile: una situazione grave implica una soluzione complessa

 

Questo Piano Operativo richiederà la partecipazione tecnica di Agronomi, Botanici, Agrotecnici …e di Architetti, Ingegneri, Geometri …