INFRASTRUTTURE VERDI
Infrastrutture Arboree
Per introdurre il tema della Infrastrutture Arboree, penso sia opportuno prendere visione di due importanti contributi tecnici che sono stati pubblicati da due Ministeri, il MITE (MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA) e il MIBAC (MINISTERO DELLA CULTURA).
Il MITE propone, con un documento di ottima qualità, sia la forestazione urbana che peri urbana. Fornisce inoltre una buona analisi delle Città Metropolitane.
Per comodità operativa si riporta la versione PDF del documento, intitolato "PNRR Piano di Forestazione Urbana ed extraurbana"
In questo documento non viene però riportata alcuna delle considerazioni che sono esposte all'articolo precedente di questo sito: Corona orticola delle città. Non viene sviluppata infatti alcuna considerazione su come limitare il perdurare delle alte temperature estive durante le notti nelle città e non vengono neppure considerate l’opportunità e l'economicità di sviluppare in prossimità delle Città la coltivazione del Cibo “verde” per gli abitanti delle città medesime.
Anche il MIBAC presenta un ottimo documento per gli interventi di restauro dei Parchi storici.
Per comodità operativa si riporta la versione PDF del documento, intitolato "Linee guida e norme tecniche per il restauro dei giardini storici".
Trattandosi di restauri di Parchi Storici risulta meno importante considerare gli aspetti termodinamici per il resto delle Città. Risulta comunque opportuno valutare la stabilità di grossi alberi.
Viali Alberati
Le più diffuse infrastrutture arboree nelle città sono i Viali Alberati.
Nella progettazione dei viali alberati si devono scegliere le piante più adatte alla situazione attuale estendendo anche a queste piante le considerazioni poste in evidenza nella precedente pagina di questo sito, in particolare le considerazioni termodinamiche.
E’ importante adeguare la scelta delle piante su questi aspetti:
- altezza ridotta per non fornire presa per i venti, si veda su Roma il frequente sradicamento dei classici pini, oggi inadeguati all’intensità massima dei venti;
- chioma larga, con rami flessibili per offrire scarsa presa al vento ed evitare la frattura dei rami;
- chioma a foglie caduche: ombra d’estate e sole d’inverno sui marciapiedi;
- specie con radici profonde per assorbire naturalmente l’acqua dal suolo senza deformare la superfice del marciapiede.
Di seguito si riportano alcune foto scattate in Roma a Via di Novella che ben rappresentano i suggerimenti sopra esposti.